Mercato: nuovo leggero calo a fine maggio

Persistono i problemi di approvvigionamento per materie prime e componentistica che da mesi assillano i costruttori, giustificando così in parte un nuovo e leggero calo del mercato a fine Maggio. Solo in parte però, tant’è che c’è chi inizia a preoccuparsi.

Lo scorso trimestre si era chiuso con un calo delle immatricolazioni dei trattori agricoli del dieci per cento circa rispetto allo stesso periodo del 2021. La flessione però non aveva preoccupato più di tanto. Si sapeva essere legata a mancate consegne indotte da problemi di approvvigionamento delle materie prime e della componentistica. Inoltre il confronto verteva fra due periodi stagionali caratterizzati da condizioni commerciali molto diverse. Con il 2021 che aveva vissuto uno stato di euforia commerciale grazie agli aiuti governativi e un 2022 meno dinamico. Più allineato con i consueti trend di mercato.

Da Marzo a Maggio la situazione non è molto cambiata, nel senso che la flessione si è accentuata. Ma di un solo punto percentuale a fronte di analoghe problematiche. I sorrisi che ancora caratterizzavano gli addetti ai lavori a fine Marzo si stanno però affievolendo lasciando il posto alle prime preoccupazioni. Come molti temevano, le agevolazioni governative hanno in effetti aiutato molto il mercato. Ma lo hanno anche drogato facendo anticipare alle aziende acquisti che in altre condizioni sarebbero stati procrastinati. E dato che il mercato è un insieme finito, ecco le prime avvisaglie di frenata.



Preoccupazione per il 2023

Chi doveva comprare ha comprato, chi aveva intenzione di farlo e si è convinto lo sta facendo e dunque quali potenziali futuri clienti restano solo i ritardatari e qualche azienda che spera in improbabili saldi di fine stagione. Tutte realtà che però a breve dovranno fare comunque le loro scelte se vorranno godere degli incentivi in essere. Le preoccupazioni dei costruttori non riguardano quindi l’immediato quanto il futuro prossimo, dal 2023 in avanti, quando gli attuali e ancora pingui portafogli ordini si saranno svuotati e si dovrà ricominciare la “caccia al cliente” sapendo però che questi sarà poco disposto a pagare cento il trattore che il vicino aveva pagato 50.

La speranza è che gli attuali aiuti si trasformino in sostegni meno aleatori e vincolati al periodo post pandemico in strutturali, tali cioè da permettere anche a chi il trattore non l’ha cambiato in questi ultimi tre semestri di farci una pensata sopra. Nell’attesa, poche le note relative ai piazzamenti dei costruttori. Rispetto a marzo le posizioni sono invariate e anche le quote si sono spostate di poco.

Crescite e cali inoltre molto si legano proprio ai problemi produttivi e quindi le variazioni in essere non sono indicative dello “stato di salute” di ogni singolo marchio. Indubbio però che dietro ai tre leader di mercato, New Holland, John Deere e Landini, la classifica stia dividendosi in tre fasce, con i due più diretti inseguitori, Fendt e Deutz-Fahr molto vicini fra loro e Same che guida dall’alto un gruppetto di marchi, Kubota, Massey Ferguson e Claas, decisamente poco disposti a fare da comprimari. A chiudere Valtra, che però sta guadagnando quote su quote, Lamborghini, Case Ih e McCormick. Da segnalare fra i marchi specialistici la leggerissima crescita di Goldoni, la prima dopo anni di continuo declino.

Mercato: nuovo leggero calo a fine maggio

Auore: Furio Oldani

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